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La BCC di Ostra e Morro d’Alba a sostegno del territorio

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Roberto Crostella

“Dobbiamo guadagnare tempo, portare le lancette dell’orologio avanti fino alla fine della pandemia, fino a quando si sarà trovato un vaccino o una cura efficace contro il virus. Non dobbiamo lasciarci sopraffare dallo sconforto e dalla disperazione, consapevoli che saremo in grado di rialzarci e ripartire, come fatto tante altre volte nella storia del Popolo Italiano”. Sono queste le parole di Roberto Crostella, direttore della BCC di Ostra e Morro d’Alba, che, nel sottolineare la difficoltà del momento, invita tutti a non perdere la speranza. Sin dalle prime fasi della pandemia la Banca si è messa al servizio del territorio stanziando oltre 50.000 euro per acquistare un ecografo per l’ospedale di Senigallia e una ventina di Ipad per l’ospedale di Jesi, oltre ad aver contribuito, insieme a tutte le BCC delle Marche, alla donazione di una TAC per la struttura regionale in cui sono stati allestiti 90 posti letto di terapia intensiva contro il covid 19. Ma, soprattutto, si è messa al servizio delle imprese e delle famiglie, procedendo con le moratorie sui prestiti in essere, che hanno raggiunto circa il 40% dei mutui concessi, e con finanziamenti per garantire nuova liquidità, in base ai vari decreti promulgati di volta in volta dal Governo. Nel pieno della seconda ondata di questo virus che stiamo vivendo, il direttore Crostella evidenzia che sarà imprescindibile modificare le regole bancarie per salvare l’economia. Alcune norme, emanate prima del virus, che penalizzavano fortemente l’erogazione del credito all’economia reale a discapito degli investimenti da parte delle banche nella finanza, magari anche speculativa, a suo giudizio ora non hanno senso e sono fortemente dannose. È inutile, secondo lui, che la Banca Centrale Europea (BCE) da un lato usi una politica monetaria espansiva se poi emana regole che riducono fortemente la concessione dei prestiti da parte delle banche. A tal proposito sottolinea Crostella: “Mi riferisco al nuovo concetto di insolvenza da parte di un cliente delle banche, che entrerà in vigore dal prossimo gennaio e del calendario delle svalutazioni che la banche dovranno attuare su quei crediti ritenuti deteriorati”. Infatti, per quanto riguarda il primo aspetto, tra poco più di un mese, chi avrà un debito arretrato per più di 90 giorni, anche per soli 100 euro se si tratta di un privato o per soli 500 euro se si tratta di un’impresa, rientrerà nella categoria di “cattivo pagatore” di cui le banche si dovranno “disfare” il prima possibile. L’altro aspetto è quello del calendario delle svalutazioni che obbliga le banche ad effettuare determinate svalutazioni, fino ad arrivare alla svalutazione completa del credito in un determinato arco temporale, a prescindere dalla garanzia sottostante al credito stesso. Queste due misure, congiuntamente all’obbligo imposto dalla BCE alle banche di ridurre la percentuale, rispetto al totale dei crediti, di quelli deteriorati, stanno spingendo il sistema bancario a cedere in blocco questi crediti deteriorati, facendo fare affari d’oro a società o fondi specializzati che dichiarano, candidamente, di voler guadagnare percentuali abbondantemente al di sopra del 10%, rischiando, nel lungo periodo, di creare tensioni sociali, tenendo conto che dietro questi crediti ci sono persone ed imprese che operano e vivono nel nostro Territorio. In definitiva, sottolinea Crostella, che la politica, nell’intento di preservare e garantire la salute, ha emanato norme come quelle di far chiudere le attività produttive o di limitare la nostra libertà di movimento, inconcepibili fino a qualche tempo fa, ora dovrà prendersi la responsabilità di modificare norme bancarie, già discutibili prima della comparsa del virus, in quanto penalizzavano principalmente le banche come i crediti cooperativi, che finanziano esclusivamente l’economia reale, rispetto a banche che si occupano soprattutto di finanza anche speculativa, che, in un periodo di pandemia, finirebbero per strangolare l’economia.  Nell’immediato si dovrà procedere con l’allungamento delle moratorie e mantenere il rilascio della garanzia dello Stato a sostengo dei finanziamenti alle imprese fino alla fine della pandemia e poi si dovranno trovare modalità, anche innovative, per sostenere dal punto di vista finanziario quelle persone o imprese che sono state maggiormente colpite dalle ripercussioni della crisi. Il direttore Crostella intende comunque lanciare un messaggio di speranza, chiamando a raccolta tutti gli attori: politici, imprenditori, istituzioni finanziarie, famiglie che operano nel nostro meraviglioso Territorio affinché non ci si lasci travolgere dallo scoraggiamento, ma che si possa fare squadra, lavorando in modo sinergico ed in rete per resistere e, non appena debellato il virus, ripartire tutti insieme. Conclude affermando che la BCC di Ostra e Morro d’Alba, forte della sua solidità (ha infatti chiuso il bilancio al 30 settembre con un utile di oltre 3 milioni di euro e una capitalizzazione che supera il 20%, abbondantemente al di sopra dei limiti regolamentari), è disposta a fare la sua parte ed a collaborare con chiunque intenda adoperarsi per il progresso ed il benessere dei nostri territori e delle nostre comunità. Per fare questo nel migliore dei modi è però necessario, come promesso dal premier Conte nell’ultima assemblea di Confcooperative, che il Governo Italiano rimetta mano, rapidamente, alla riforma del credito cooperativo. Le banche di credito cooperativo sono state costrette, per legge, ad entrare in un gruppo bancario nazionale che, di fatto, è stato equiparato ai grandi gruppi bancari che operano in mercati internazionali, che svolgono anche attività di banche d’affari, con operazioni, a volte, fortemente speculative. Le BCC sono soggette alle stesse regole e norme e devono subire da parte della Banca Centrale Europea gli stessi controlli a cui sono sottoposti colossi bancari come Deutsche Bank o Unicredit. Ne consegue un forte aggravamento di costi ed un’ingessatura, dal punto di vista burocratico, che sottrae tempo e risorse per l’attività quotidiana di sostegno alle famiglie, artigiani, commercianti, agricoltori e piccoli imprenditori del nostro Territorio. Il paradosso è che in altri Paesi, come ad esempio gli Stati Uniti e la Germania, le piccole banche di territorio godano di una normativa proporzionale alla loro dimensione e siano vigilate dalle banche centrali di quei paesi. Ci vorrebbero pertanto buon senso e lungimiranza per impedire che regole e norme non proporzionali ed adeguate alla realtà delle banche di credito cooperativo frenino fortemente l’operatività di banche come la BCC di Ostra e Morro d’Alba, che da più di cento anni sono a servizio dei territori, operando in maniera anticiclica rispetto all’andamento dell’economia e costituendo un “baluardo” contro gli effetti della crisi e un motore di sviluppo per la ripresa.   Da ultimo Crostella informa tutti i soci della BCC di Ostra e Morro d’Alba che non è stato ancora possibile erogare il dividendo, pari al 2%, che l’assemblea della banca aveva deliberato in sede di riparto dell’utile relativo all’anno 2019, in quanto la BCE, a causa della pandemia in atto, ha sospeso il pagamento dei dividendi da parte di tutte le banche europee. Non appena darà il via libera la BCC provvederà, immediatamente, ad accreditare le somme sui conti correnti dei propri soci.   B.C.C. di Ostra e Morro d’Alba Sede Via Mazzini, 93 60010 Ostra Tel. 071798931 Fax 07179893227 www.ostra.bcc.it banca@ostra.bcc.it Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro D’Alba: pagina FB AlbaNostra Mutua BCC Ostra e Morro d’Alba AlbaNostra: pagina FB

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